Il
ruolo e l’importanza ancestrale della famiglia è riconosciuto in ogni popolo.
Il cammino della vita inizia in famiglia e la famiglia ci accompagna per il
resto del nostro percorso. Nel corso dei secoli il ruolo della famiglia si è
adattato ed evoluto seguendo i cambiamenti imposti dalla società, ma alla fine
il fondamento naturale di questo legame è rimasto sempre lo stesso. Ragionando
per assurdo, anche se un giorno dovessimo finire per vagare nell’universo in fredde
astronavi, l’unità di base naturale resterebbe la famiglia.
La
globalizzazione ha determinato un crescente impegno da parte della comunità
internazionale per la protezione della famiglia, di cui è stato ribadito il
ruolo insostituibile. Ebbene, il 25 giugno il Consiglio dei diritti umani delle
Nazioni Unite, in occasione del 20° anniversario dell’Anno internazionale della
Famiglia, ha organizzato una tavola rotonda a tal fine. Il concetto chiave
afferma che «la famiglia è l’unità
naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla
società e dallo Stato».
Beh,
su un testo del genere, che impegna gli Stati a proteggere la famiglia, ci si
aspetterebbe totale concordia di tutti i Paesi. La risoluzione alla fine è
stata approvata ma non certo grazie agli Stati occidentali. Sì avete capito
bene, un testo a favore della famiglia è stato approvato grazie ai voti dei
Paesi dell’Africa, della Cina, della Russia, dell’Indonesia, del Pakistan
mentre hanno votato contro Stati come Germania, Stati Uniti, Francia, Gran
Bretagna e “ovviamente” l’Italia.
Le
motivazioni del no da parte dell’Italia sono principalmente da ritrovare nella
volontà di non voler frantumare il fronte europeo (un’Europa che corre a
diverse velocità, una volta tanto si prende per manina e cammina insieme…BAH!!).
Una seconda motivazione è da ricercare nella volontà di diversi Stati di voler
sostituire il termine «famiglia» con la frase «famiglia nelle sue varie forme»,
emendamento respinto dalla maggioranza delle nazioni. (fonte Avvenire)
Sulla
tutela della famiglia balbettiamo come il nostro attuale premier quando si
lancia nei suoi avveniristici discorsi in inglese…
Dunque
il mondo trova da ridire anche sulla famiglia e sul suo concetto eppure nella
miriade di definizioni di famiglia esiste una definizione che dovrebbe mettere
tutti d’accordo ed essere riconosciuta come definizione mondiale. Questa
definizione esiste già e riguarda il mondo della cucina, se mi chiedessero
cos’è la famiglia, direi semplicemente che la famiglia è quella realtà
quotidiana che si ritrova a condividere i pasti.
Ovunque
voi siate, in qualsiasi momento della giornata decidiate di mangiare,
indifferentemente dal colore della pelle e dalla lingua che voi parliate, il
linguaggio universale del cibo e la sua condivisione saranno il sostegno e l’essenza
stessa di ciò che chiamiamo e definiamo famiglia.
Ma
veniamo alla ricetta che voglio presentarvi: il pollo ai cinque limoni di nonna
Carmela. Attenti però, nonna Carmela non è mia nonna, ma la nonna di Mirko, la dolce
metà di mia sorella Barbara, che avevo ospitato lo scorso mese di settembre con
la sua fantastica torta mimosa. Quindi per la seconda volta su
resi.sten.za.po.e.ti.ca. un nuovo graditissimo ospite che ci propone una
ricetta tramandata in famiglia, che fonda le sue radici nella cucina di nonna
Carmela.
Ingredienti:
1
pollo da 2,5 kg circa
5
limoni
sale
Piccola
premessa. Il pollo che ho utilizzato per questa ricetta proviene direttamente
dall’aia di casa mia. Si tratta di un pollo di quasi un anno che grazie ad
un’alimentazione sana e in piena libertà può raggiungere un peso e un sapore
unici.
Innanzitutto
occorre fiammeggiare gli eventuali residui di penne e piume passando il pollo
sulla fiamma viva. Lavare, asciugare ed estrarre dall’apertura posteriore le frattaglie,
facendo attenzione a non rompere il sacchetto della bile che conferirebbe un
cattivo sapore alla carne. Massaggiate il pollo con il sale. Con una forchetta
bucate i limoni e inserite due limoni all’interno del pollo e gli altri tre
adagiateli intorno.
Portatelo
in tavola in un bel vassoio e divertitevi a dividerlo, sarà un momento estremamente
conviviale, a cui tutta la famiglia parteciperà con calore e simpatia.
Ricetta bellissima, che dà sicuramente gioia nel consumarla e che nasconde in sé un significato molto più profondo, esattamente come fa la "famiglia".
RispondiEliminaGrazie a nonna Carmela!
Ciao Viviana! È proprio così, una ricetta gioiosa che fa famiglia.
RispondiEliminaOttimo dovrei passare nella tua ...aia....prendermi un pollo di queste dimensioni che ovviamente provvederai a renderlo.. morto, spennato ecc. poi al resto ci posso anche pensare....
RispondiEliminaBando alla mia chicchiare, bello lo scritto sulla famiglia mia piace, il pollo lo lascio a te sarà per un altra ...volta. Buona serata.
Saresti la benvenuta nell'aia di famiglia e avresti il pregio di scegliere personalmente il pollo da cucinare :-)
Elimina