Da alcuni mesi ho
preso la buona abitudine di camminare a passo sostenuto, ogni giorno, per
almeno una mezz’oretta. Pare sia un’attività fisica efficace tanto quanto altre
pratiche sportive. Semplice, economica e poco impegnativa, ma utile a sentirsi
bene con se stessi e perché no ad avere un migliore umore. Aiuta veramente in
tutti i sensi.
Poi, è un ottimo modo
per conoscere tutti quei posti e quelle viuzze che si trovano vicino casa ma
che non si conoscono perché non ci si passa mai. Magari abitiamo nello stesso
posto per tanti anni, ma quello che c’è oltre la siepe è un mondo a noi sconosciuto.
Trieste, città dai
mille volti, dalle mille culture, sbocco mediterraneo di quel sogno dell’Europa
di Mezzo, quella Mitteleuropa che ha fatto sognare, riflettere e,
permettetemelo, vergognare con i suoi orrori.
Dicevo…così è facile
vedere sul muro di una casa la targhetta che ricorda che lì al primo piano tra
il 1909 e il 1910 vi abitò un certo James Joyce…
poco più in là è ancora
visibile (a parte qualche schizzo cretino di un anonimo graffitaro annoiato
dalla sua vita piatta come un foglio bianco) la scritta U.S. (Uscita di
sicurezza)
che indicava i “rifugi anticrollo”, costruiti allo scoppio della II
guerra mondiale. La scritta serviva ad individuare le uscite di questi rifugi ed
aiutare i rifugiati in caso di crollo della palazzina. Però ci sono ancora cose
che scopro durante le mie camminate a passo sostenuto alle quali non riesco a
dare una spiegazione, ecco, questo ne è un esempio
ancora non so cosa rappresenta ma spero un
giorno di scoprirlo, forse era una fontanella, ma non ne sono sicuro.
Comunque, sabato
scorso, di mattina, bora con raffiche a 150 km/h, nonostante ciò ero lì a “cercare” di camminare a passo sostenuto,
pensando a mia madre che il giorno prima si lamentava di un venticello di
scirocco un pochino fastidioso…
Ad un certo punto la
mia attenzione è stata attratta da un chioschetto, che in tutti questi anni ho
sempre visto chiuso per il semplice motivo che solitamente ci passo accanto nel
tardo pomeriggio, attorniato da un bel po’ di gente, nonostante la bora. Si
trattava di un verduraio/fruttivendolo e così di passaggio ho buttato l’occhio.
Bellissimi carciofi romaneschi, fantastici carciofi pugliesi, una cassetta con
delle cipolline,…..un attimo, quelle non sono cipolline…sono…LAMPASCIONI,
PAMPASCIUNI (in dialetto leccese)…non ci posso credere i pampasciuni sono
sbarcati a Trieste, allora questa globalizzazione serve a qualcosa…
Mi sono sentito come
uno che aveva appena incontrato un paesano, un parente che non vedeva da tanti anni,
ancora non ci credevo. Quindi mi sono messo diligentemente in fila, con la bora
che continuava a soffiare senza pietà, pensando a quegli infreddoliti pampasciuni
sradicati dalla loro terra natìa, proprio come me, scaraventati a più di 1000
km di distanza. Ma tranquilli miei bei pampasciuni, il vostro sacrificio non è
stato vano, ora vi porto a casa e vi preparo nella maniera che più mi piace.
Piccola nota per chi
non conoscesse i lampascioni: si tratta di una specie di cipollina che cresce
spontaneamente nelle regioni mediterranee, in particolare in Puglia, dove
vengono preparati in vari modi. Hanno un sapore amarognolo ma che si può
mitigare tenendoli a mollo nell’acqua prima della cottura. Infine, un cenno sul
fiore che sboccia in primavera e rende ancor più preziosa la campagna che lo
ospita.
qui trovate questa foto e alcune informazioni sui lampascioni
Ingredienti
300 g di lampascioni
100 g di fave secche sgusciate
7 pomodori piccadilly
7 cipollotti
Olio evo
Sale
Pulite e lavate i
lampascioni sotto l’acqua corrente e poi lasciateli a mollo per almeno 6 ore
cambiando l’acqua un paio di volte.
Anche le fave secche
richiedono alcune ore di ammollo in acqua.
Mettete a bollire dell’acqua
in un pentolino e quando questa è in ebollizione mettete i lampascioni a
lessare per 25-30 minuti. Scolateli e metteteli da parte.
In un altro pentolino
mettete e lessare le fave secche, ai primi bollori, quando si sarà formata una
schiuma bianca, scolate le fave secche e cambiate acqua di cottura, aggiungendo
altra acqua calda e lasciate cuocere fino a quando non si sarà formata una
cremosa purea di fave.
Praticate un taglio
leggero sulla buccia dei pomodori e immergeteli in acqua calda per un paio di
minuti. Per questa ricetta io ho usato dei pomodori piccadilly ma si possono
usare anche altri tipi. Privateli della buccia e dei semi e tagliateli a
strisce sottili.
Pulite, lavate e
tagliate a rondelle i cipollotti.
Imbiondite in un
cucchiaio di olio evo le rondelle di cipollotti. Poi aggiungete le strisce di
pomodoro e lasciate stufare per circa 5 minuti. A questo punto mettete nel
pentolino i lampascioni, salate e lasciate insaporire il tutto per altri 20
minuti. Chi vuole può aggiungere anche 2-3 cucchiai di salsa. Io preferisco di
no.
Servite i lampascioni
accompagnati dalla purea di fave.
I pampasciuni o come li chiamavo io lampasciumi che ricordi. A Vieste in campeggio i custodi, anziani pugliesi, era senpre sulla soglia della casetta guardiola a pulire questi pampsciumi e mia figlia piccola 6 anni la aiutava..si fa per dire e poi mi regalava dei vasi con questi messi sott'olio una squisitezza. Si si trovano li ho visti anche dalle parti nostre li della fermata verso la città di fronte Il Giulia,
RispondiEliminaNon ricordavo come si facessero ora copio e quando li trovo li faccio. Grazie Christian un per ricordo.
Buona fine settimana salutami LEI.
Ciao Edvige, infatti possono essere conservato sott'olio sono veramente fantastici. Io li ho trovati nel chioschetto che si trova all'inizio di strada di guardiella. Si trovano molti prodotti pugliesi perchè i tipi sono appunto pugliesi e in quasi 15 anni, li ho scoperti solo ora, ma come si dice meglio tardi che mai :-)
EliminaGrazie, LEI ricambia i saluti ;-)
Ciaooooo
ciao! io adoro i lampascioni, veramente li adoro! e anche le fave! questo è il mio piatto ideale1 Scusami ma ho visto solo ora il commento che mi hai lasciato su spring rolls nel mio blog! ti ho risposto li se ti interessa ancora, apero di si ;) Ciao e a presto, piacere di averti conosciuta!
RispondiEliminaSimona
Ciao Simona! Sono contentissimo che adori come me i lampascioni con le fave, è un connubio unico.
EliminaVado a controllare il commento anche se non ricordo...
Il piacere è tutto mio!
Cristian