Siamo arrivati alla
sfida n. 52 dell’eMMeTiChallenge e ci ritroviamo per cimentarci con una ricetta
che dalla lentezza e dai profumi calmi che si diffondono per casa trae il suo
fascino estremo. Stiamo parlando dei raieu co-u tuccu di Monica e Luca del blog
Fotocibiamo.
Io ci provo, lo
giuro, ma ogni volta ci ricasco. È più forte di me. Anche se mi impongo di
pensare ad altro e a variare qualcosa, non ci riesco, il pensiero corre sempre
lì, alla tradizione della mia terra natìa. Così, una volta scoperta la nuova
sfida, ho pensato che era il momento di sfoderare l’arma segreta e tirare fuori
fave e cicorie selvatiche della terra salentina. Voi ora vi chiederete ma tu
non vivi a Trieste? Dove trovi le cicorie selvatiche del Salento? Ed io vi
risponderei, nulla di più semplice, chiamo mia madre.
“Pronto, mamma…
Ehi beggiu tutto a
postu? Perché mi chiami a quest’ora? Che succede?
Niente mamma, mi
servono le cicorie selvatiche, l’olio nuovo appena spremuto, le fave bianche e
la farina bianca del grano nostro.
Vabbene beggiu,
domani ti spedisco tutto. Vuoi anche due barattoli di sott’olio, le rape, due
pomodori, dei sott’aceti, due finocchi, l’insalata che è così bella, vi mando
pure….e qui va fermata.
Mamma basta quello
che ti ho detto.
Vabbene beggiu.”
Inutile dire che non
è arrivato nel pacco solo quello che avevo “ordinato” ma una quantità
industriale di altro, perché lei dice per es. due pomodori, in realtà per
qualche strana formula matematica 2 equivale a 200!
Quindi, il piatto è stato
preparato solo ed esclusivamente con ingredienti made in Salento, anzi made in
casa mia, escludendo la pancetta di maiale.
Ingredienti
per 4 persone:
per fare la pasta
100 g di farina (50 g di semola e 50 g bianca)
1 uovo
per il purè di fave
100 g di fave secche bianche (decorticate)
2 pomodori maturi
¼ di cipolla
1 carota
1 costa di sedano
1 foglia di alloro
Sale
Olio evo
per il ripieno dei ravioli
100 g di cicorie selvatiche (cicore reste)
5 cucchiai di fave bianche
100 g di pancetta cruda di maiale
1 spicchio di aglio
peperoncino in polvere
Mettete a mollo le
fave in acqua e lasciatele per 12 ore. Dopodiché cuocetele in acqua. Al primo
bollore, colatele, quindi ricoprite con acqua calda a cui si aggiungono la
cipolla, il sedano, la carota e i pomodori e lasciate cuocere a fuoco lento e
dolce per almeno 4 ore. Alla fine dovrete ottenere una purea densa che ribolle
come il magma di un vulcano.
Impastate la farina
con un uovo fino ad ottenere un composto omogeneo e lasciatelo riposare per
circa 30 minuti.
Nel frattempo pulite,
lavate e lessate in abbondante acqua salata le cicorie selvatiche.
Mi
raccomando, l’acqua di lessatura delle cicorie non va buttata, in quanto ci
servirà per la cottura della pasta.
Tagliate a cubetti la
pancetta cruda di maiale e rosolatela in padella con un filo di olio e uno
spicchio di aglio, aggiungete le cicorie lessate e lasciate andare a fuoco
dolce per circa 30 minuti e alla fine aggiungete del peperoncino in polvere.
Questo composto andrà alla fine tritato con l’aggiunta di 5 cucchiai di purè di
fave.
A questo punto
stendete la pasta e formate dei cerchi dove verrà adagiato il ripieno.
Chiudete
a forma di mezzaluna.
Con i pezzi di impasto che resteranno della pasta fate
delle piccole strisce che dovranno essere fritte in olio e che poi vanno messe nel
piatto, anche sbriciolate, per dare un tocco di croccantezza.
Lessate la pasta
nell’acqua dove in precedenza avete lessato le cicorie, impiattate e condite
con del buon olio evo.
Con questa ricetta
partecipo alla sfida n. 52 dell’eMMetichallenge i raieu co-u tuccu di Monica eLuca del blog Fotocibiamo.