“Lasciate
sempre una carezza sul cuscino del mattino, la sera troverete l’ardente bacio da
cui riprendere a sognare.”
Niente da fare, ancora
una volta stretto dalla morsa del dubbio su cosa proporre per la sfida n. 54dell’eMMeTiChallenge, ci sono ricascato. Ebbene sì, dal blog Burro e MieleEleonora e Michael ci propongono una mielata sfida “Il Miele” ed io ancora una
volta non ho resistito al richiamo della mia terra natìa, perciò alla dolcezza
del miele ho voluto contrapporre il sapore amarognolo del lampascione o muscari
(per un salentino sono solo PAMPASCIUNI).
Ad un occhio poco
allenato può apparire una semplice piccola cipolla, ma i lampascioni, non sono
una cipolla, bensì un ricco bulbo che una volta ripulito dalla terra e dalle
radici si presenta con una pelle dal rosa tenue a volte anche intenso con
sfumature biancastre, ricca di proprietà benefiche.
Infatti, i pampasciuni attivano
le funzioni digestive ed hanno un effetto anti infiammatorio. Sono
rinfrescanti, diuretici, contengono quercetina, un flavonoide la cui attività
apporta benefici alle vie respiratorie. Abbassano il colesterolo, in quanto, hanno
un buon contenuto di composti solfurei con potenziali proprietà antitumorali
che aiutano l’organismo a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo
cattivo.
Pensate addirittura che
i pampasciuni sono un’ottima “colla” per riparare pentole di terracotta quando
si crepano. Tagliandoli, rilasciano una specie di liquido vischioso che
sfregato sulla parte crepata della pentola di terracotta, fino a ricoprirla
completamente, una volta che questo liquido è essiccato, la pentola potrà
essere utilizzata per tantissime altre volte. Ma ahimè, oramai, è una pratica
in disuso e il consumismo ci ha insegnato a non riparare, ma a buttare (creando
una marea di rifiuti) e comprare il nuovo, che spesso è di qualità inferiore a
ciò che abbiamo buttato.
Ingredienti:
Miele di acacia
Lampascioni
50 g di fave bianche
Olio evo
Peperoncino in polvere
Sale
Pulite i lampascioni
privandoli della terra e delle radici e metteteli in acqua fredda per almeno
6-8 ore, cambiando l’acqua un paio di volte.
Nel frattempo mettete a
cuocere le fave bianche, precedentemente ammollate per 4-5 ore, fino ad
ottenere una purea compatta che mantecheremo con un paio di cucchiaini di olio
evo e due di miele di acacia. Mescolate bene il tutto. Potete anche rendere la
purea più omogenea usando un mixer.
Asciugate i
lampascioni. Con un piccolo e tagliente coltello praticate 5 tagli verticali
sul pampasciune (come in foto).
Così tagliati fateli "marinare" nel miele di acacia per almeno 3 ore.
Così tagliati fateli "marinare" nel miele di acacia per almeno 3 ore.
Dopodiché, mettete a
bollire in un pentolino dell’olio di oliva e quando è ben caldo immergete il
lampascione che si trasformerà in un bellissimo fiore.
In un piatto adagiate
la purea di fave, spolverate del peperoncino in polvere, salate il pampasciune
fritto e adagiatelo nel piatto. Un’ultima passata di miele di acacia e
assaporate il fiore che madre terra gelosamente custodisce nel suo grembo.
Con questa ricetta
partecipo alla sfida dell’eMMeTiChallenge n. 54, il Miele, proposto da Eleonora e Michael dal blog Burro e Miele.
Ma che bello il lampascione che diventa un fiore! Bella idea per una ricetta agrodolce molto sfiziosa!
RispondiEliminaGrazie Andrea! Io che adoro i lampascioni in tutte le salse, devo dire che fritti sono eccezionali!
EliminaNon ho mai assaggiato i lampascioni in vita mia: la loro somiglianza con le cipolle, che non gradisco mai da sole o come ingrediente predominante, me li ha sempre fatti fuggire come la peste. A quanto mi pare di capire però non sanno affatto di cipolla... o sbaglio? Se è così li voglio provare!
RispondiEliminaIntanto il fiore è bellissimo, e la purea di fave col miele mi intriga, questa la provo senz'altro!
Mapi, non sanno affatto di cipolla, hanno un sapore unicoe inconfondibile, amarognolo ma ottimo. Devi provarli!
EliminaCara Mapi, allora devi assolutamente provarli, vedrai che scoprirai un mondo sconosciuto. Assolutamente non hanno nulla da spartire con le cipolle.
EliminaIl solo accorgimento da avere è quello di tenerli a bagno in acqua fredda per un bel pochino, diciamo una notte intera e cambiare
l'acqua almeno un paio di volte, così facendo perdono un po' di sapore amaro.
Oh Cristina e qui si che ti sei giocato tutta la tua "Pugliosità".... che ricordi i lampascioni..... i miei ne andavano pazzi..tanto che gli amici quando venivano a trovarci ne portavano vasi e vasi
RispondiEliminaSe li portavano in vasetti allora sicuramente erano sott'aceto vero? Buonissimi, mi fanno impazzire, ottimi da soli con un filo di olio o in un bel panino
Eliminaper dare un tocco di assoluta originalità, non parliamone poi su 'na bella frisellina...
Super meravigliosi i lampascioni....è la prima volta che li vedo e ne sento parlare!a vederli mi ricordano un bulbo da cui potrebbe nascere un bellissimo fiore....ma nel tuo caso ne è nata una ricetta originalissima con sapori da scoprire......qui manca davvero l'assaggio!bravissimo Cristian
RispondiEliminaDevi assolutamente provarli. Chissà, magari si trovano anche in Spagna, infatti è una pianta diffusa nelle regioni mediterranee.
EliminaComunque hai ragione nel dire che manca l'assaggio perchè mi rendo conto che descrivere il sapore di un qualcosa che non si conosce è molto difficile.
Ciao e forza Athletic.
Io non so, ma ci trovo del simbolismo qui dentro. Il bulbo che diventa fiore, il fiore produce plline, l'ape, il miele... Vabbé. Sto fantasticando.
RispondiEliminaÈ bello quando riesci a portare la tua Puglia nelle ricette della sfida e qui lo hai fatto in maniera geniale. Quando ho cominciato a leggere mi sono cercata di immagianre il tutto, e le fave con il miele e il lampascione con il miele, e il tutto insieme e secondo me hai proprio indovinato. Mi piacerebbe provare, ma dove lo trovo il lampascione a Delhi? :))
Grazie!
Ciao Eleonora, e già, credo che a Delhi si possa trovare veramente di tutto, ma il lampascione è difficile. Fino a poco tempo fa anche a Trieste era impossibile,
Eliminapoi un giorno ho scoperto per caso un chioschetto di frutta e verdura che ha attratto la mia attenzione perchè aveva in bella mostra una cassetta di lampascioni.
Poi ho scoperto che i tipi sono pugliesi e fanno arrivare dalla Puglia e dal mio amato Salento la frutta e la verdura e così sono diventato un loro assiduo cliente
e loro i miei "spacciatori" di lampascioni :-)
Prima di venire qui, ho chiesto a mari di cercare di descrivermi il sapore di questo bulbo del quale non conoscevo l'esistenza. Sono sempre più ammirato dalla diversità alimentare che avete in Italia, soprattutto da quando seguo il calendario del cibo italiano.
RispondiEliminaOggi vengo qui e scopro che inoltre questo lampascione avrebbe proprietà antitumorali. E ne sono ancora più interessato. Se esiste dove posso leggere di più, sarei grato di un link, informazioni di qualsiasi tipo al riguardo.
Venendo alla ricetta, cerco di immaginarmela da ignorante. Un gusto deciso e un po' amaro, ricorda una rapa ma più forte, dice Mari. Addolcito da un neutro miele di acacia e un gioco di consistenze di fritto croccante/puré di fave che mi fa gola. Sinceramente, questo piatto lo proverei subito, per la curiosità che ho della scoperta di un nuovo ingrediente, ma anche per come è stato concepito il tutto.
Grazie.
Sì mi ha detto Mari. Purtroppo è molto difficile da descrivere il gusto e il sapore del lampascione, si deve assaggiare.
EliminaSe ti interessa posso consigliarti alcune letture:
Titolo Cicorielle e lampascioni e altre piante spontanee nella cucina del Salento
Autore Vaglio Massimo
Editore Negroamaro
Titolo Piccolo codice del lampascione
Autore Vaglio Massimo; Arnaldo Gabriele
Editore Cibusalento
Sono acquistabili su internet.
Alcuni link interessanti:
http://www.fondazioneterradotranto.it/2012/11/09/il-lampascione-re-dei-bulbi-tutto-cio-che-occorre-sapere/
http://www.meteoweb.eu/2014/01/lampascione-la-storia-del-re-dei-bulbi-dalle-straordinarie-proprieta-benefiche/255389/
Molto grato. Vado subito a leggere.
EliminaHo avuto la fortuna di mangiarli spesso nella mia amata Puglia, ma la versione fritta ( e come non può essere altrimenti) è la mia preferita. E mi trovo d'accordo con te nel vederli benissimo abbinati con del miele a contrastare la loro non aggressiva amarezza, serviti su un delicato pure di fave. C'è sempre tanta poesia nei tuoi post. Complimenti Cristian. Un abbraccio. Pat
RispondiEliminaCiao Patty, la versione fritta è eccezionale devi provarla assolutamente anche se non saprei consigliare un posto dove li fanno,
Eliminamal che vada la prossima volta che sei da quelle parti, ne prendi un pochino e li friggi e vedrai sono come le ciliegie uno tiro l'altro ;-)
Cristian mi attira moltissimo conosco bene i lampasciuni gli ho anche mangiati per 8 anni di fila a Vieste da una signora che ogni volta me li preparava per mangiare li e per portarli a casa. Ma io non li vedo tanto spesso anzi raramente se li trovo ricetta annotata. Buona serata
RispondiEliminaCiao Edvige, bene bene allora conosci i fantastici lampascioni...pensa che a Trieste li trovo a due passi da casa tua, su al chiosco di frutta e verdura che si trova a rotonda del boschetto, sono pugliesi e hanno sempre ottimi prodotti, da provare anche le rape...ECCEZIONALI!!!
EliminaCiao
Lampascioni....mi manca! Diamine...non so proprio che sapore hanno! Appena avrò modo di trovarli mi ricorderò della tua ricetta!
RispondiEliminaDevi assolutamente provarli...vedrai scoprirai un nuovo mondo di sapori
EliminaMah complimenti!!!! Ora so che sono lampascioni e stupendo il fiore che forma in cottura.
RispondiEliminaUn piatto delicato e pieno di sorprendente dolcezza!
Grazie Cristina...è stupendo anche il vero fiore del lampascione di un colore violaceo senza eguali.
EliminaSono andata a vederla, veramente bella!
EliminaUna pianta erbacea amarognola dunque.
Ottimo abbinamento quindi con il miele e un piatto degno di pretenziosi palati e aggiungerei sofisticati!!!
Ancora Bravo!!!
il solito piatto di classe, dal solito fuoriclasse.
RispondiEliminadovrei esserci abituata, ma mi emoziono ogni volta.
d'altronde, mica ci si chiana "resistenza poetica" per niente...
Strepitoso, come sempre
Grazie Alessandra, sempre troppo buona.
EliminaGRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!
Si possono utilizzare per riparare le pentole di terracotta??
RispondiEliminaQuesta è una novità assoluta e per me un'ottima notizia dal momento che i miei cocci volano dalle mensole sotto il portico ogni volta che un gatto ci balza sopra!!!:((
Il lampascione mi piace, ma mi conquista in particolare la purea di fave bianche...molto!!
Io veramente non ho mai provato di persona (preferisco mangiarli ;-))))ma si dice che siano una vera e propria colla naturale per le pentole in terracotta.
EliminaDevo essere sincero il lampascione fritto era ottimo, ma la purea di fave con il miele aveva un suo perchè.
Ciao e grazie
I lampascioni li conosco ma mai mangiati nella maniera sublime della tua ricetta!!!
RispondiEliminaFantastico il nipotino!!!
Grazie Lisa, provali che sono buonissimi fritti.
EliminaSì sì il nipotino è una tenera canaglia ;-)
Bellissimo il lampascione che si apre a fiore, ottimo tutto il piatto con l'abbinamento della purea di fave e del miele di acacia. Complimenti veramente!
RispondiEliminaAdoro le ricette con pochi ingredienti ma sapientemente usati, come sai fare bene tu!
e pure la scoperta di come riparare i cocci! concordo con te: si tende a buttare via anzichè riparare le cose.. brutto segno.
Ma chi è quel bel frugoletto che apre tutti gli armadi? :-))) adorabile!
Grazie Francy per tutti i complimenti.
EliminaQuel bel frugoletto è il mio nipotino ed ormai deve curiosare in ogni angolo della casa, cassetti e ante degli armadi compresi e proprio oggi 26 febbraio fa un anno, stasera grande festa :-)