…e GNAM GNAM…di mangiare.
Si parte subito con il botto, infatti la ricetta
proposta da Chiara e Marta del blog La cucina spontanea per la sfida n. 35 dell’MTC è lo spezzatino, piatto tradizionale della cucina italiana, oggetto di
uno smisurato numero di varianti, presente in ogni regione d’Italia e che
impiega diversi tagli di carne di tutti i tipi.
Adoro lo spezzatino, così come venero la tecnica
che bisogna utilizzare e cioè la cottura a fuoco lento.
Oggi tutto è frenesia, tutto deve essere ora e
subito, con enorme stress e stanchezza. Invece la lentezza, l’assaporare ogni
istante gradualmente, fermarsi ad ascoltare con calma, è qualcosa che dobbiamo
imparare nuovamente a fare. Quale miglior modo allora se non iniziando a farsi
uno spezzatino, da cuocere per ore, a fuoco moderato, mettendoci magari un
pomeriggio intero, in silenzio, così come deve essere, perché lo spezzatino è
un piatto lento, rurale, in poche parole un piatto di altri tempi.
Per il mio spezzatino mi sono liberamente ispirato
alla migliore tradizione del mio Salento, dove i “pezzetti” (spezzatino di carne di cavallo) sono un piatto della
tradizione, cotto lentamente in un sughetto di pomodoro, nella pignata vicino
al fuoco del caminetto e una volta pronto, infilato in un panino e mangiato sul
momento, anche per strada. Quella che vi propongo non è la ricetta tradizionale
ma una mia rivisitazione. Per fare la “scarpetta”, sempre dal Salento vi
propongo la puccia bianca casalinga (bianca perché è senza olive).
Ingredienti per lo spezzatino:
450 g di polpa di cavallo
1 cipolla
1 spicchio di aglio
1 peperoncino fresco piccante
1 rametto di rosmarino
5 foglioline di salvia
1 foglia di alloro
3 gambi di prezzemolo
un pezzettino di pecorino stagionato
1 cucchiaio di capperi sotto sale
olio evo
1 bicchiere di vino negroamaro
1 cespo di radicchio rosso di Treviso tardivo
sale q.b.
Tagliate a fettine la cipolla e grossolanamente lo
spicchio di aglio e fateli imbiondire in una padella di coccio con dell’olio.
Aggiungete la carne tagliata a pezzi e fatela rosolare. Aggiungete la foglia di
alloro (sarà l’unico odore che alla fine toglieremo).
Tritate con un coltello il peperoncino privato dei
semi, il rosmarino, la salvia, il prezzemolo e aggiungeteli, insieme ai capperi
e a 3 cubetti di pecorino, alla carne.
Quando la carne risulterà tenera e il fondo di
cottura addensato aggiungete il radicchio tardivo, che avete nel frattempo
lavato e tagliato in quattro parti per la lunghezza, e lasciate cuocere per
altri 15-20 minuti.
Ingredienti per la puccia bianca casalinga:
500 g di farina
½ cubetto di lievito di birra
acqua
sale q.b.
Sciogliete il lievito in ¼ di litro di acqua
tiepida e versatela adagio sulla farina disposta in una capiente ciotola.
Impastate e lavorate a lungo, aggiungendo
dell’altra acqua tiepida (per la quantità fate a occhio) e il sale finché
l’impasto risulta morbido ed elastico.
Lasciate lievitare almeno 3 ore in luogo caldo e
non ventilato.
A lievitazione avvenuta formate 4 panetti
infarinateli abbondantemente e adagiateli su una piastra da forno ricoperta di
carta forno anch’essa infarinata.
Lasciate lievitare nuovamente i panetti per circa
due ore in luogo caldo e non ventilato.
Cuocete a 200° C circa per 35-40 minuti.
Buon spezzatino a tutti!
Con questa ricetta partecipo alla sfida n. 35dell’MTChallenge sullo spezzatino suggerita da Chiara e Marta del blog La cucina spontanea.
spezzatino... a fuoco lento..... pane..... radicchio..... SVENUTA!
RispondiEliminabuona giornata!
Sandra
SVENUTA!!!!!!! Lo sapevo! Ho messo troppo aglio nello spezzatino...ahahahahah :-))))
EliminaGrazie Sandra, buona serata.
Il cavallo è cavallo di battaglia per un pugliese.....ma hai pubblicato così presto? da non credere....che ne arrivi anche un'altra? Bravo.
RispondiEliminaè vero! ogni buon salentino quando si parla di spezzatino pensa subito ai pezzetti di cavallo e perciò non potevo esimermi dal proporre una mia versione.
EliminaHo pubblicato presto? eh certo, mia moglie mi ha costretto ad una dieta dopo le festività e così mi sono subito giocato il jolly dello spezzatino ;-)
Lo spezzatino piace ancher a me ed a cottura lenta. Mi figlia usa la PaP ma io preferisco fuoco lento...non il fuoco di legna di una volta...con lo spacher ma come per il ragù un 3 ore o più ci vuole. Il non facile è trovare carne di cavallo perchè quella gia confezionata nei centri non mi piace. C'era una ancora in via Carducci ma non so se è ancora aperta. Adoro la carne di cavallo come sapore...e ho provato anche quella di asino.
RispondiEliminaTengo le dita incrociate per la gara e copio la ricetta. ciaooooo buona giornata
Ciao Edvige! Anche io preferisco la cottura lenta alla PaP e pensa che hai azzeccato il posto dove ho preso la carne di cavallo, proprio in quella macelleria in via Carducci dove il tempo sembra essersi fermato a 50 anni fa, tutto uguale ad allora, ma la carne è eccezionale.
EliminaUn caro saluto.
O mamma mia...non credo che riuscirei a mangiare la carne di cavallo (faccio già fatica a mangiare quella di altri animali!!!), però da vedere è proprio invitante!!!
RispondiEliminaFaccio un giretto per il blog a curiosare
Ciao Mila! È vero a non tutti piace la carne di cavallo, credo sia questione di abitudini. Io per es. mangio qualsiasi carne ma non l’anatra, ASSOLUTAMENTE MAI!
EliminaUn abbraccio
Colpo al cuore il Salento, quell'unica volta che ci sono stata mi è entrato nel cuore. La carne di cavallo non l'ho assaggiata in quella vacanza, mi ha più volte tentato alle varie baracchine incontrate alle varie sagre paesane, ma poi ho sempre desistito. L'ho assaggiato tempo dopo però. Mi piace questo abbinamento cavallo-negramaro e radicchio un amabile abbinamento. Marta
RispondiEliminaCiao Marta! Ebbene sì il Salento va dritto al cuore e resta lì :-) In ogni sagra che si rispetti i pezzetti di cavallo ci son sempre e ci sono delle sagre solo per i pezzetti. Sono contento che ti sia piaciuto l’abbinamento. Un saluto anche a Chiara. Ciao
EliminaEhi ehi ehi! Guarda che hai già vinto eh!! :)
RispondiEliminaStupenda stupenda stupenda e non dico altro!
Ciao mitica Elisa! Sì, so di aver vinto, ma so anche che due colpi di c… sono rari se non impossibili ;-)
EliminaLa mia è stata fortuna, tu invece sei BRAVISSIMA!
A presto
Puglia veneto, in un accostamento ecellente davvero. Buono, un piattino me lo allunghi?
RispondiEliminaVolentieri Lara! Senza rendermi conto ho fatto un mix Puglia Veneto, non ci avevo pensato! ;-)
EliminaGrazie! Ciao
Pensa che a me hai fatto venire in mente la "pastisada de caval" con radicchio e polenta!
RispondiEliminaNe ho un ricordo fantastico, legato all'infanzia trascorsa a Verona (solo una parte
)....chiaro, al posto del Negroamaro c'era del buon Recioto Amarone!!
Della “pastisada de caval” ne ho sentito parlare ma mai assaggiata. Dovrò provarla prima o poi e ti confido un segreto…ADORO l’Amarone. Un vino eccellente, tradirò le mie origine e cambierò vino ;-)
EliminaUn abbraccione a presto
Il boccone che si scioglie in bocca si nota dalla foto, tutto il resto è pura invidia per chi ha potuto assaggiare questo piatto ;)
RispondiEliminaDevo dire che effettivamente era molto tenera, merito del macellaio e del pezzo di carne che era veramente fantastico.
EliminaGrazie Lory!
Non ho parole davvero, Cristian: un Signor Spezzatino cotto in un Signor Vino e accompagnato da un Signor Pane.
RispondiEliminaChe è fantastico si vede già dalla foto, immagino i deliziosi profumi che si sono sprigionati in casa vostra mentre cuoceva!
Grandissimo davvero e... speriamo in un bis! ;-)
…e tu sei una gentile Donzella, troppo cara e troppo buona. Grazie per aver elogiato ogni elemento del piatto, elevandolo a Signor :-)
EliminaDevo imparare ancora tanto da tutte voi!
Un abbraccio e a presto ciao
non ci crederai, ma ho appena terminato di scrivere un commento in cui sottolineavo le stesse cose che dici tu al'inizio del tuo post: riprendiamoci il tempo e torniamo ad esserne padroni, soprattutto in cucina.
RispondiEliminaanche perchè son piatti come questo che ci confermano che cucinare con il cronometro non è cosa: e quante opportunità di conoscenza ci perdiamo, a voler far tutto di fretta...
Sul resto, come dice la mapi, non ho parole: ma le trovo, perchè questa è una proposta che merita grande rilievo: per ll'aggancio al territorio, per l'omaggio alla tradizione, per quel tocco di "fusion" con il radicchio trevigiano, che impreziosisce qualsiasi piatto e che qui accentua le note più "dark" ;-) di una proposta che è una poesia. D'altronde, se siamo su Resistenza poetica un motivo ci sarà, no? Davvero un grandissimo piatto, complimenti!
Cara Alessandra, grazie per tutte le bellissime parole che mi hai scritto.
EliminaSono contento che ti sia piaciuta e soprattutto che condividi quello che ho detto sulla lentezza da riscoprire.
Fusion, dark, poetica, tutto in una volta...di una mia ricetta non me lo aveva mai detto nessuno :-)
Un abbraccione grande grande
un piatto sontuoso, della vera tradizione, con un accostamento felicissimo (il radicchio)
RispondiEliminadavvero chapeau!
Grazie mille Gaia! Sono felicissimo che ti sia piaciuto l'accostamento.
EliminaFantastico Cristian! Mari aveva fatto un'ode al tuo spezzatino, e aveva ragione!!! mi ricordo bene dei pezzetti di cavallo in Salento, presenti a tutte le sagre. Ti confesso non ho mai osato mangiare carne di cavallo, altro controsenso che mi contraddistingue.. vitello sì cavallo no boh! però la tua ricetta col negramaro e il radicchio mi ispira moltissimo! bravo! un bacione!
RispondiEliminaCiao Francy! Pensa che la mia dolce metà è sempre stata un pochino restia alla carne di cavallo ma alla fine si è ricreduta e in più occasioni è rimasta sbalordita dalla sua bontà ;-)
EliminaUn abbraccio
Caro Cristian, un piatto assolutamente magistrale, che fa un omaggio chiaro e sentito alla tua bella regione. Ritengo che tu abbia creato una ricetta splendida, ma personalmente mi si piegano le ginocchia al pensiero che la carne sia di cavallo, visto che sono cresciuta praticamente in una scuderia. Per il resto posso solo dirti che prendi il gioco sempre con la massima serietà e si vede. Un forte abbraccio. Pat
RispondiEliminaCiao Patty, sapevo che a qualcuno la carne di cavallo poteva destare "perplessità" :-) e capisco le motivazioni. Anche io ho il mio animaletto "sacro", le anatre, e non potrei mai mangiarle, poverine :-(
EliminaUn forte abbraccio anche a te
Tra me e la cottura lenta c'è stato sempre un gran feeling...sarà che vado sempre di corsa, ma avere la pentola sul fuoco per ore mi mette tranquillità! Lo spezzato di cavallo l'ho mangiato quest'estate "a casa tua", mi piace l'abbinamento con il radicchio amarognolo col dolce della carne...in bocca al lupo cri
RispondiEliminaCiao Cristiana, benissimo, leggo che hai mangiato "li pezzetti", una meraviglia di sapori ;-)
EliminaSiamo in due ad avere un buon feeling con la cottura lenta, anche a me la pentola sul fuoco per ore mi mette tranquillità è quasi come se fosse il surrogato del caminetto.
Grazie e buona giornata
"Salentinamente" complimenti e in bocca al lupo !!
RispondiElimina"Salentinamente" grazie! ;-)
Eliminamio marito ha lavorato a lecce diversi anni e lì ha imparato a gustare la carne di cavallo...ancora ne sente la mancanza....se gli faccio leggere il tuo post non avrò più scampo ^_^
RispondiEliminabasta gustarla una volta e poi non se ne può fare più a meno :-)
Eliminamagari puoi cogliere la palla al balzo e fargli una sorpresa ;-)
Ciao
Una ricetta gustosissima!!! Complimenti!!! Un abbraccio
RispondiEliminaGrazie Paola! Un abbraccio
Eliminafratello sei un mito... se vinci ricordati di me che riproviamo il giochetto dei mariti. ahaha... le pucce sono perfette.
RispondiEliminaCiao fratello! Grazie per i complimenti. Sarà difficile un'altra vittoria, i colpi di c*** accadono raramente :-)
EliminaA presto