Questo mese l’eMMeTiChallenge
ci propone non solo la consueta sfida mensile, questa volta con la piadinaromagnola di Tiziana del blog l’Ombelico di Venere, ma anche una sfida mondiale,
quella della PiadaMundial.
Io difendo i colori
della Colombia.
Piccola parentesi, sapete
che l’inno della Nazionale Italiana per Brasile 2014 dal titolo “Un amore così
grande” è cantata dal gruppo Salentino dei Negramaro e il video è girato nello
Stadio Via del Mare di Lecce? Sapete che nella Colombia gioca l’ex giocatore del
Lecce Cuadrado…speriamo che si ricordi che se è lì è anche merito del Lecce che
gli ha dato la possibilità di farsi conoscere nel mondo calcistico! Chiusa
parentesi.
Ogni nazione, ogni
squadra, ognuno di noi ha almeno un calciatore che ricorda con affetto e
simpatia. Ma ci sono calciatori che lasciano un’immagine indelebile, qualcosa
che non sbiadisce negli anni, al punto tale che a volte sembra quasi che non
abbiano mai smesso di calcare i campi di calcio. Così non appena ho saputo di
questa bellissima “sfida” sulle piadine mondiali, ho subito pensato che volevo
partecipare con la Colombia. Perché la Colombia? Oltre che per proporvi la
tipicissima ricetta colombiana Bandeja
paisa una sorta di vassoio/piatto completissimo, anche per loro:
Sì, sono Renè Higuita
e Carlos Valderrama, Due miti del calcio mondiale e di cui ero letteralmente
invaghito quando ero piccolo. Per chi non li conoscesse (impossibile!!!),
Higuita era un portiere, ma non un portiere qualsiasi, un portiere “loco”
(pazzo) nel vero senso della parola. È lui che ha inventato la mossa (colpo)
dello scorpione:
Valderrama era invece
conosciuto anche come il “Gullit biondo”, ma somiglia anche ad Abatantuono
image from here
centrocampista cristallino, con una visione di gioco impressionante, al punto
che era capace di lanci millimetrici a 40 metri di distanza; aveva solo la
pecca di essere un pochino lento, ma lì al centro del campo nessuno sapeva
distribuire palloni come lui. Ma ora basta
e passiamo alla mia piadina.
Per la piadina, ho
seguito il procedimento e i consigli di Tiziana a cui vi rimando, qui riporto
solo gli ingredienti e uno stralcio del suo procedimento:
PIADINA ROMAGNOLA
per 6 piadine
500 g di farina 00*
125 g di acqua
125 g di latte parzialmente scremato
fresco
100 g di strutto
15 g di lievito per torte salate**
10 g di sale fine
1 pizzico di bicarbonato di sodio
Fate scaldare al microonde il latte e l'acqua per pochi secondi in modo
che siano tiepidi. Lasciate ammorbidire lo strutto mezz'ora circa fuori dal
frigorifero. Su di un tagliere disponete la farina e fate un buco al centro con
la mano. All'interno mettete lo strutto a pezzetti con il lievito, il
bicarbonato e il sale, schiacciatelo con la forchetta per ammorbidirlo,
aggiungete l'acqua e il latte. La consistenza inizialmente potrebbe essere un
pochino appiccicosa e la pasta si attaccherà al tagliere ma impastando per una
decina di minuti, cambierà staccandosi e diventando molto morbida e liscia. Se
il liquido è troppo poco si sfalda e risulta un po' dura. Mettete l'impasto in
una ciotola e coprite con la pellicola per alimenti. Lasciate riposare 48 ore
al fresco, massimo 20°C, se fosse più caldo potete lasciare riposare la pasta
in frigorifero e metterla a temperatura ambiente 2 ore prima dell'uso. La pasta
ottenuta sarà circa 850 grammi, dividetela in 6 pezzi da 140 grammi circa e
formate delle palline, lasciatele riposare almeno mezz'ora. Infarinate appena
il tagliere e disponetevi una pallina d'impasto, schiacciatela con la punta
delle dita, stendete la piadina con il mattarello girandola spesso in modo che
rimanga rotonda. Avrà un diametro di circa 20 centimetri e uno spessore di 0,5
centimetri. Scaldate il testo o l'apposita teglia di terracotta, su un fornello
a doppia fiamma, con sotto uno spargifiamma. Se non avete nessuna di queste
teglie utilizzate una padella antiaderente piuttosto larga. La temperatura non
dovrà essere troppo alta altrimenti la piadina si brucia fuori e rimane cruda
all'interno, ma nemmeno troppo bassa. Potete fare una prova con un piccolo
pezzetto di pasta per regolare la giusta temperatura. Cuocete pochi minuti per
lato, controllate sempre alzando la piadina con una paletta. Disponete le
piadine una sull'altra in modo che rimangano calde mentre le cuocete.
L'impasto può essere preparato con l'impastatrice, viene benissimo, basterà mettere tutti gli ingredienti assieme e lavorarli con il gancio impastatore per 7/8 minuti fin quando il composto risulterà omogeneo.
L'impasto può essere preparato con l'impastatrice, viene benissimo, basterà mettere tutti gli ingredienti assieme e lavorarli con il gancio impastatore per 7/8 minuti fin quando il composto risulterà omogeneo.
Per il “ripieno”, per
una sola piadina (la cucina colombiana è una cucina ricca), invece, propongo il piatto tipico della Colombia che è la Bandeja paisa.
Ingredienti\ruolo:
1 Platano\portiere
1 uovo\terzino destro
1 carota\terzino
sinistro
1
avocado\centrocampista difensivo
50 g di fagioli rossi
secchi\centrocampista
1 cucchiaino di
concentrato di pomodoro\ala destra
1 salsiccia\centrocampista
offensivo
1 fetta da 150 g di
pancetta fresca di maiale\attaccante e capitano
Sale\medico sociale
Pepe\fisioterapista
Succo di metà
lime\magazziniere
per
l’hogao:
1
cipollotto\difensore centrale
3 pomodori
ciliegino\difensore centrale
1 cucchiaino di
cumino\ala sinistra
olio evo\massaggitore
Allenatore Cristian_resi.sten.za.po.e.ti.ca
ecco la formazione all'ingresso in campo:
Due piccole note:
1) essendo un piatto
nazionale ha molte varianti e in alcune zone si usa cuocere nei fagioli anche
una zampetta di maiale. Ho evitato la zampetta per alleggerire il piatto;
2) invece della
salsiccia, solitamente si usa il chorizo, non avendolo trovato a Trieste ho
ripiegato (e che ripiego) su una salsiccia di cragno.
Come prima cosa
dovete mettere a bagno i fagioli rossi il giorno prima, per almeno 24 ore. A
questo punto mettete a cuocere i fagioli rossi in acqua calda, con la carota e
il cucchiaino di concentrato di pomodoro. A metà cottura aggiungete metà
platano a pezzi (consiglio di mettere i due lati del platano spezzettati e di conservare
per dopo la parte centrale, come nella foto sotto).
Togliete la carota, frullatela con un
po’ di liquido di cottura dei fagioli e rimettetela nella pentola con i
fagioli.
Per preparare
l’hogao, tipica salsetta colombiana, tagliate il cipollotto a rondelle e i
pomodori a spicchi. Scaldate in una padella dell’olio di oliva, imbiondite il
cipollotto, aggiungete i pomodori, il cumino, il pepe e il sale e fate andare
per una decina di minuti.
Recuperate la polpa
dell’avocado e sminuzzatela fino ad ottenere una crema. Alla crema di avocado
ricordatevi, prima di aggiungerla alla piadina, di mescolare il succo di metà
lime.
In un’altra padella
cuocete la pancetta (tagliata per un lato come in foto) e la salsiccia.
Nella padella dove
state cuocendo la pancetta e la salsiccia, aggiungete un uovo e cuocetelo a
occhio di bue.
A questo punto avete
tutti i componenti della vostra Piadina bandeja paisa e non vi resta che
comporla. Io ho seguito questa sequenza:
prima i fagioli rossi
poi capitan pancetta e l'hogao
le banane fritte
la crema di avocado (mi raccomando il succo di lime è importantissimo) e la nostra salsiccia
ed infine l'uovo
a questo punto potete chiudere la piadina
Buon Mondiale a
tutti!!!
Mi piace mi piace mi piace! Finalmente una ricetta dove si spiega come mangiare il platano! E tutto il resto è da sogno. Forza Columbia!
RispondiEliminaGrazie Andrea! Il platano fritto è buonissimo.
EliminaMa nooooooooooo anche la formazione precisa dietro ad ogni ingrediente..... mitico!!! Il platano fritto è buonissimo!!! Bravo Cri e buon weekend, Flavia
RispondiEliminaCiao Flavia, grazie! Confermo che il platano fritto è una vera bontà. Buon inizio settimana
EliminaAcc... che ricettone quando torno la voglio provare ciaooooo
RispondiEliminaOK mi raccomando da provare assolutamente magari con una bella salsiccia austriaca ;-)
EliminaEsci da questo corpooooo!
RispondiEliminaDici chi sei veramenteeeee!!!!
Mammamia che bontà!!!
no non posso uscire da questo corpo perchè sono proprio così ;-)
EliminaConcordo con Mai.
RispondiEliminaMa anche no: restaci, in questo corpo- e manifestati in tutte queste personalità sorprendenti: che tu sia una ricchezza, per l'MTC, lo si sapeva da un po'. Ma il suo vero valore lo stiamo realizzando sfida dopo sfida ed è davvero immenso. Bravo, bravo, bravo!
Grazie grazie grazie è tutto merito dell'MTC che fa uscire fuori lati oscuri che noi stessi a volte ignoriamo :-)
EliminaInnanzi tutto gli ingredienti/formazione sono troppo forti, e la foto della formazione all'ingresso in campo anche, scusa la divagazione ma mi hai divertito!!! Questa piada è mundial in tutti i sensi, primo per l'attinenza al tema con preparazioni colombiane, secondo per tutte le preparazioni che hai svolto con precisione! Mi è piaciuta la cottura dei fagioli con i vari passaggi e ingredienti, la precisazione del lime nell'avocado e si è capito che ci vuole proprio.. bravissimo!! Spero solo che la piada sia stata all'altezza di cotanta roba!!! grazie!!
RispondiEliminaCiao Tiziana! Sono contento che il mio post ti abbia divertito, è spesso uno degli obiettivi che mi prefiggo. già già il lime nell'avocado ho voluto che fosse ben chiaro perchè è fondamentale. La piada è stata perfetta ed ha contenuto tutto senza alcun problema. Buonissima! :-)
EliminaLo so che dovevo passare di qui, dal vero intenditore calcistico per gustarmi appieno non solo la tua strepitosa piadina ma anche un po’ di lezioni di calcio!! Me lo ricordo il portiere “loco” , la sua storia l’hanno riproposta anche su sky l’altro giorno. Che matto!! :-D
RispondiEliminaNon conoscevo questo piatto colombiano (ma va?) ma mi piace da morire, ricco e gustoso e hai pure assegnato un ruolo ad ogni ingrediente.. fortissimo!! :-D
Tifo per teeee!!
Ciao Francy. Era proprio matto il buon Higuita :-)
EliminaSì sì è un piatto ricco, come tutta la cucina colombiana, non si preoccupano della leggerezza, ci vanno giù pesante. Pensa che il nazionale colombiano Cuadrado è stato un anno a Lecce e si vociferava che non appena aveva un giorno libero si prodigava in piatti colombiani che rischiavano di far ingrassare gli altri giocatori del Lecce.
Grazie Francy, un abbraccione e a presto