Come tutte le mattine sveglia presto, colazione e poi via
verso l’ufficio. Abito in città ma lungo il mio percorso, rigorosamente fatto a
piedi, cerco sempre di imboccare vie alberate e lontano dalla collera stradale.
Il percorso di norma si svolge così: appena uscito viale alberato…alberi alberi
alberi…inevitabilmente poi tratto nel traffico…macchine macchine
macchine…finchè non mi immergo nel parco cittadino…alberi alberi alberi…infine
ultimo tratto…macchine macchine macchine…prima di entrare nell’inferno
dell’ufficio.
Quello che però fa tristezza, a parte le macchine, è che
ogni tanto qualche albero, per motivi a me sconosciuti, scompare e di lui resta
solo un mozzicone di tronchetto che spunta dall’asfalto in mezzo alle macchine
parcheggiate. Sembrano crisantemi (brutta copia ovviamente).
Da alcuni giorni, uno di questi alberi che compongono il mio
viale alberato, non c’è più.
Sovrastava i crisantemi e si ergeva lungo il settimo piano
del palazzo accanto. Lo hanno tagliato.
E’ triste pensare che prima vedendolo ogni giorno, gli
passavo accanto senza quasi notarlo…ma lui son sicuro che mi notava e magari mi
salutava.
E’ triste passare e accorgersi ora che è diventato solo un
mozzicone di tronchetto che spunta dall’asfalto in mezzo ai crisantemi.
Però, ancor più triste è osservare che su quel mozzicone di
tronchetto…un IMBECILLE ha lasciato un bicchiere di plastica vuoto, vuoto come
lui.
E’ questa la lezione di oggi che non dovrò dimenticare
mai…imparare a non essere vuoti e senza immaginazione come quel bicchiere di
plastica, come quell’IMBECILLE che lo ha lasciato lì senza rendersi conto di
nulla.
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