lunedì 14 dicembre 2015

Star Mussels: Il risveglio della cozza




Lavorare la terra, attività che richiede amore, dedizione, pazienza ma che ti ripaga con i suoi frutti, dopo tanta fatica, sudore e speranza. Madre terra sa essere generosa, ma anche, come è giusto che sia una buona madre, deve essere severa e determinata, perché non deve solo offrire, ma anche insegnare. Proprio uno degli insegnamenti di madre terra è quello che ci vogliono trasmettere gli amici di Vallescuria che attraverso il duro ma appassionante lavoro del contadino e la difficile coltivazione dello zafferano, vivono le loro giornate in modo diverso e condividono le fatiche, ma anche le numerose soddisfazioni, attraverso l’aiuto che offrono con la loro attività, così come una mano in agricoltura è preziosa e non va mai negata.

http://www.zafferanovallescuria.it/

Ma in questo post voglio richiamare anche il grande evento che tutti aspettano, l’uscita del settimo episodio della saga di Guerre stellari. Ma non vi parlerò di forze…ma di cozze.

In ognuno di noi si cela una cozza oscura e così anche nel piatto che vado a proporvi avremo la COZZA OSCURA.

Ingredienti per un piatto:

70 g di pastina formato stelline

5 cozze

50 g di formaggino

4 g di nero di seppia

0,1 g di zafferano in stimmi

20 dl di spumante metodo classico

1 bicchiere circa di brodo di pesce (più due cucchiai)

½ cipolla bianca

Mettete un filo di olio e della cipolla tritata finemente in una padella, fatele appassire e poi aggiungete le stelline e fatele tostare. Sfumate con 20 dl di spumante metodo classico.

Aprite a mano le 5 cozze, recuperando la loro acqua, dentro cui immergerete lo zafferano in stimmi. Date una mescolata e aggiungetelo alle stelline.

A questo punto aggiungete il bicchiere di brodo vegetale e fate cuocere.

Dopo alcuni minuti aggiungete il formaggino e amalgamate il tutto.

In un altro pentolino, scaldate il nero di seppia con due cucchiai di brodo di pesce, aggiungete le cozze e cuocetele.


Che la cozza oscura sia con tutti voi.

Con questa ricetta partecipo, con immensa gioia, al concorso degli amici di Vallescuria ed un grande in bocca al lupo da parte mia per il vostro eccezionale progetto.

Infine, un grazie a chi, attraverso il suo blog arabafeliceincucina, mi ha permesso di conoscere una realtà, come quella di Vallescuria, che fa ben sperare per il futuro di tutti noi.

E questo è il pensiero per il suo giveaway di Natale:

A dorso di cammello, accecato dal vento sabbioso, rotolavo giù per le dune. Il paesaggio arido mi circondava senza speranza e la calura annebbiava i miei pensieri, soffocati ancor prima di nascere. All’improvviso, non credevo ai miei occhi, un’oasi rompeva la monotonia del colore e mi illuminava il cuore di fiducia. Desideravo non fosse uno di quei miraggi di cui avevo sentito raccontare, incitai il cammello, ma mi accorsi che anche la bestia aveva visto l’oasi e ci dirigemmo di gran lena. Arrivati, il miraggio non si era dissolto ma era reale e con gran mio stupore fui accolto da danzatori e danzatrici con ghirlande di fiori di zafferano. Fui in pace con il mondo.

lunedì 23 novembre 2015

Ravioli fave e cicorie




Siamo arrivati alla sfida n. 52 dell’eMMeTiChallenge e ci ritroviamo per cimentarci con una ricetta che dalla lentezza e dai profumi calmi che si diffondono per casa trae il suo fascino estremo. Stiamo parlando dei raieu co-u tuccu di Monica e Luca del blog Fotocibiamo.

Io ci provo, lo giuro, ma ogni volta ci ricasco. È più forte di me. Anche se mi impongo di pensare ad altro e a variare qualcosa, non ci riesco, il pensiero corre sempre lì, alla tradizione della mia terra natìa. Così, una volta scoperta la nuova sfida, ho pensato che era il momento di sfoderare l’arma segreta e tirare fuori fave e cicorie selvatiche della terra salentina. Voi ora vi chiederete ma tu non vivi a Trieste? Dove trovi le cicorie selvatiche del Salento? Ed io vi risponderei, nulla di più semplice, chiamo mia madre.

“Pronto, mamma…

Ehi beggiu tutto a postu? Perché mi chiami a quest’ora? Che succede?

Niente mamma, mi servono le cicorie selvatiche, l’olio nuovo appena spremuto, le fave bianche e la farina bianca del grano nostro.

Vabbene beggiu, domani ti spedisco tutto. Vuoi anche due barattoli di sott’olio, le rape, due pomodori, dei sott’aceti, due finocchi, l’insalata che è così bella, vi mando pure….e qui va fermata.

Mamma basta quello che ti ho detto.

Vabbene beggiu.”

Inutile dire che non è arrivato nel pacco solo quello che avevo “ordinato” ma una quantità industriale di altro, perché lei dice per es. due pomodori, in realtà per qualche strana formula matematica 2 equivale a 200!

Quindi, il piatto è stato preparato solo ed esclusivamente con ingredienti made in Salento, anzi made in casa mia, escludendo la pancetta di maiale.


Ingredienti per 4 persone:

per fare la pasta

100 g di farina (50 g di semola e 50 g bianca)

1 uovo

per il purè di fave

100 g di fave secche bianche (decorticate)

2 pomodori maturi

¼ di cipolla

1 carota

1 costa di sedano

1 foglia di alloro

Sale

Olio evo

per il ripieno dei ravioli

100 g di cicorie selvatiche (cicore reste)

5 cucchiai di fave bianche

100 g di pancetta cruda di maiale

1 spicchio di aglio

peperoncino in polvere

Mettete a mollo le fave in acqua e lasciatele per 12 ore. Dopodiché cuocetele in acqua. Al primo bollore, colatele, quindi ricoprite con acqua calda a cui si aggiungono la cipolla, il sedano, la carota e i pomodori e lasciate cuocere a fuoco lento e dolce per almeno 4 ore. Alla fine dovrete ottenere una purea densa che ribolle come il magma di un vulcano.

Impastate la farina con un uovo fino ad ottenere un composto omogeneo e lasciatelo riposare per circa 30 minuti.


Nel frattempo pulite, lavate e lessate in abbondante acqua salata le cicorie selvatiche. 


Mi raccomando, l’acqua di lessatura delle cicorie non va buttata, in quanto ci servirà per la cottura della pasta.

Tagliate a cubetti la pancetta cruda di maiale e rosolatela in padella con un filo di olio e uno spicchio di aglio, aggiungete le cicorie lessate e lasciate andare a fuoco dolce per circa 30 minuti e alla fine aggiungete del peperoncino in polvere. 


Questo composto andrà alla fine tritato con l’aggiunta di 5 cucchiai di purè di fave.

A questo punto stendete la pasta e formate dei cerchi dove verrà adagiato il ripieno. 


Chiudete a forma di mezzaluna. 


Con i pezzi di impasto che resteranno della pasta fate delle piccole strisce che dovranno essere fritte in olio e che poi vanno messe nel piatto, anche sbriciolate, per dare un tocco di croccantezza.

Lessate la pasta nell’acqua dove in precedenza avete lessato le cicorie, impiattate e condite con del buon olio evo.



sabato 14 novembre 2015

La commossa solidarietà di una goccia





IL FUOCO DEL MALE APPICCATO DALL’INSANA FOLLIA DI POCHI SQUILIBRATI DIVAMPA NELLE FRAGILI TESTE DI CHI CREDE IN UNA GUERRA PURA. 

NON CI SONO GIUSTIFICAZIONI PER QUESTI INCENDIARI SENZA SCRUPOLI.

NON CI SONO IDEOLOGIE CHE POSSANO SOSTENERE TUTTO QUESTO.

SIAMO SOLO GOCCE ADAGIATE SU UNA FOGLIA CHE EVAPORA DI FRONTE ALLA FIAMMA.

DOBBIAMO DIVENTARE UN FIUME IMPETUOSO.

Io sono una goccia che vuole manifestare la sua profonda commossa solidarietà alle vittime dei vili attentati in Francia.

venerdì 13 novembre 2015