giovedì 8 novembre 2012

Ci sono storie che…



A volte ci sono storie che ti lasciano senza fiato e fanno capire quanto l’uomo possa raggiungere quella completezza che spasmodicamente ricerca e a volte trova.
Sia chiaro non tutti la trovano. Alcuni ci passano vicino e non si accorgono. Altri non la troveranno mai. Altri la trovano ma non si rendono conto di averla trovata. I più fortunati la trovano, si rendono conto di averla trovata e la vivono fino in fondo, non dimenticandosene mai.
Uno di questi fortunati è sicuramente Maurice Saatchi facoltoso signore della pubblicità che 16 mesi fa ha perso la sua completezza. Per la storia rimando alla fonte di questa notizia http://www.corriere.it/esteri/12_novembre_06/moglie-saatchi-josephine-heart_99eed502-281b-11e2-9e66-88ac4e174519.shtml

Che dire? C’è poco da dire e tanto da riflettere. Forse l’unica cosa da dire è che la vita vera è racchiusa nel bocciolo di una rosa, amare ed essere amati, il resto non lascia il traccia.

Io sono fortunato.

mercoledì 7 novembre 2012

Ogni quattro anni



Come ogni quattro anni è andata in scena l’elezione del presidente degli Stati Uniti d’America. Come ogni quattro anni il mio stupore nel vedere la partecipazione degli americani a questo evento resta intatta. Anzi direi che aumenta ogni quattro anni.
Vedere questi capannoni, questi stadi, questi candidati, convinti di quello che dicono, incitare, con slogan studiati in notti insonni, maree di persone di tutti i generi, età, razze, estrazione sociale è qualcosa di inconcepibile, secondo me, per gli europei.
E’ sicuramente affascinante, ma per certi versi anche deprimente. Sembra quasi che vivono questi giorni come se fossero dinnanzi alla fine del mondo e in una esagitazione collettiva, come caprette stelle e strisce, uno dietro l’altro si incamminano per chissà quale meta. Per giungere poi, alla proclamazione del vincitore e vedere da una parte la gioia sfrenata dei trionfatori, convinti che da domani tutto sarà risolto e che vivremo in mondo migliore. Dall’altra tutti flaccidi, con le bandierine ammainate e le lacrime che solcano il viso.
Bah vedremo…quattro anni passano in fretta.

martedì 6 novembre 2012

Ho sbagliato!



A volte capita di sbagliare. Preso dalla foga del momento ci si butta a capofitto senza prima ragionare. Quando ti rendi conto dell’errore ormai è troppo tardi. Il danno è fatto.
A volte facendo questi sbagli ferisci chi ti ama. La persona che sulla faccia della terra non vorresti mai ferire o dare un dispiacere. Stupidità del momento che rovina una giornata intera. E così ti ritrovi a vivere ore come se fossero lunghi secoli avvolti nell’oscurità. Vuoi solo che questi secoli procedano speditamente per poter correre incontro al tuo Amore e gridargli tutto il dolore, il turbamento del proprio errore. Ho sbagliato, mi sono reso conto subito e ti chiedo perdono.
Scusa Amore mio, la mia mancanza, il mio non condividere decisioni da prendere tra di noi. Tra noi, io non esiste. C’è solo noi, un solo noi in cui ci affacciamo io e te.

lunedì 5 novembre 2012

Lenta è la vita. Non facciamoci beffare



Lenta, rurale, silenziosa è la vita. Con distensione deve essere vissuta. Siamo una macchina lenta, che può pensare velocemente, ma che può vivere solo con ritmi bassi, moderati. Invece ci affanniamo a rincorrere ogni giorno mille faccende nuove che si aggregano a quelle ancora irrisolte. La nostra è diventata una vita frenetica, capace solo di correre dietro non si sa bene a cosa o a chi. Conta solo correre. Essere sempre on-line. Fare infinite cose per non sentirsi morti. Però non ci rendiamo conto che una vita frenetica ci porta a morire senza aver vissuto veramente.
Tutto intorno a noi segue velocità moderne. L’esigenza della velocità, del subito, dell’immediato è ogni giorno sempre più presente. E’ la quotidianità alla quale ci siamo assuefatti. E’ un meccanismo che oramai non è possibile fermare. Però possiamo fermarlo in noi, possiamo ancora essere artefici della nostra lentezza, nel ritrovare questa nostra particolarità, perché è dentro di noi e non aspetta altro che essere riscoperta. Potremo tornare a vivere una vita più umana, più adatta alla nostra dimensione. Lenta è la vita, come un soffio di vento vola via e viverla freneticamente ha un sapore amaro che sa di beffa.