mercoledì 7 novembre 2012

Ogni quattro anni



Come ogni quattro anni è andata in scena l’elezione del presidente degli Stati Uniti d’America. Come ogni quattro anni il mio stupore nel vedere la partecipazione degli americani a questo evento resta intatta. Anzi direi che aumenta ogni quattro anni.
Vedere questi capannoni, questi stadi, questi candidati, convinti di quello che dicono, incitare, con slogan studiati in notti insonni, maree di persone di tutti i generi, età, razze, estrazione sociale è qualcosa di inconcepibile, secondo me, per gli europei.
E’ sicuramente affascinante, ma per certi versi anche deprimente. Sembra quasi che vivono questi giorni come se fossero dinnanzi alla fine del mondo e in una esagitazione collettiva, come caprette stelle e strisce, uno dietro l’altro si incamminano per chissà quale meta. Per giungere poi, alla proclamazione del vincitore e vedere da una parte la gioia sfrenata dei trionfatori, convinti che da domani tutto sarà risolto e che vivremo in mondo migliore. Dall’altra tutti flaccidi, con le bandierine ammainate e le lacrime che solcano il viso.
Bah vedremo…quattro anni passano in fretta.

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