lunedì 6 ottobre 2014

Pollo ai cinque limoni di nonna Carmela




Il ruolo e l’importanza ancestrale della famiglia è riconosciuto in ogni popolo. Il cammino della vita inizia in famiglia e la famiglia ci accompagna per il resto del nostro percorso. Nel corso dei secoli il ruolo della famiglia si è adattato ed evoluto seguendo i cambiamenti imposti dalla società, ma alla fine il fondamento naturale di questo legame è rimasto sempre lo stesso. Ragionando per assurdo, anche se un giorno dovessimo finire per vagare nell’universo in fredde astronavi, l’unità di base naturale resterebbe la famiglia. 

La globalizzazione ha determinato un crescente impegno da parte della comunità internazionale per la protezione della famiglia, di cui è stato ribadito il ruolo insostituibile. Ebbene, il 25 giugno il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, in occasione del 20° anniversario dell’Anno internazionale della Famiglia, ha organizzato una tavola rotonda a tal fine. Il concetto chiave afferma che «la famiglia è l’unità naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato». 

Beh, su un testo del genere, che impegna gli Stati a proteggere la famiglia, ci si aspetterebbe totale concordia di tutti i Paesi. La risoluzione alla fine è stata approvata ma non certo grazie agli Stati occidentali. Sì avete capito bene, un testo a favore della famiglia è stato approvato grazie ai voti dei Paesi dell’Africa, della Cina, della Russia, dell’Indonesia, del Pakistan mentre hanno votato contro Stati come Germania, Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna e “ovviamente” l’Italia. 

Le motivazioni del no da parte dell’Italia sono principalmente da ritrovare nella volontà di non voler frantumare il fronte europeo (un’Europa che corre a diverse velocità, una volta tanto si prende per manina e cammina insieme…BAH!!). Una seconda motivazione è da ricercare nella volontà di diversi Stati di voler sostituire il termine «famiglia» con la frase «famiglia nelle sue varie forme», emendamento respinto dalla maggioranza delle nazioni. (fonte Avvenire)

Sulla tutela della famiglia balbettiamo come il nostro attuale premier quando si lancia nei suoi avveniristici discorsi in inglese…

Dunque il mondo trova da ridire anche sulla famiglia e sul suo concetto eppure nella miriade di definizioni di famiglia esiste una definizione che dovrebbe mettere tutti d’accordo ed essere riconosciuta come definizione mondiale. Questa definizione esiste già e riguarda il mondo della cucina, se mi chiedessero cos’è la famiglia, direi semplicemente che la famiglia è quella realtà quotidiana che si ritrova a condividere i pasti. 

Ovunque voi siate, in qualsiasi momento della giornata decidiate di mangiare, indifferentemente dal colore della pelle e dalla lingua che voi parliate, il linguaggio universale del cibo e la sua condivisione saranno il sostegno e l’essenza stessa di ciò che chiamiamo e definiamo famiglia.

Ma veniamo alla ricetta che voglio presentarvi: il pollo ai cinque limoni di nonna Carmela. Attenti però, nonna Carmela non è mia nonna, ma la nonna di Mirko, la dolce metà di mia sorella Barbara, che avevo ospitato lo scorso mese di settembre con la sua fantastica torta mimosa. Quindi per la seconda volta su resi.sten.za.po.e.ti.ca. un nuovo graditissimo ospite che ci propone una ricetta tramandata in famiglia, che fonda le sue radici nella cucina di nonna Carmela.

Ingredienti:

1 pollo da 2,5 kg circa

5 limoni

sale

Piccola premessa. Il pollo che ho utilizzato per questa ricetta proviene direttamente dall’aia di casa mia. Si tratta di un pollo di quasi un anno che grazie ad un’alimentazione sana e in piena libertà può raggiungere un peso e un sapore unici.

Innanzitutto occorre fiammeggiare gli eventuali residui di penne e piume passando il pollo sulla fiamma viva. Lavare, asciugare ed estrarre dall’apertura posteriore le frattaglie, facendo attenzione a non rompere il sacchetto della bile che conferirebbe un cattivo sapore alla carne. Massaggiate il pollo con il sale. Con una forchetta bucate i limoni e inserite due limoni all’interno del pollo e gli altri tre adagiateli intorno.


Preriscaldate il forno, in modalità ventilato, a 180° C. Quando il forno ha raggiunto la temperatura, infornate il pollo coperto con della carta di alluminio e lasciatelo per 30 minuti. Dopodiché togliete la carta di alluminio e lasciatelo cuocere per altri 50 minuti. A questo punto girate il pollo e lasciatelo cuocere per un’altra ora.

Portatelo in tavola in un bel vassoio e divertitevi a dividerlo, sarà un momento estremamente conviviale, a cui tutta la famiglia parteciperà con calore e simpatia.


4 commenti:

  1. Ricetta bellissima, che dà sicuramente gioia nel consumarla e che nasconde in sé un significato molto più profondo, esattamente come fa la "famiglia".
    Grazie a nonna Carmela!

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  2. Ciao Viviana! È proprio così, una ricetta gioiosa che fa famiglia.

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  3. Ottimo dovrei passare nella tua ...aia....prendermi un pollo di queste dimensioni che ovviamente provvederai a renderlo.. morto, spennato ecc. poi al resto ci posso anche pensare....
    Bando alla mia chicchiare, bello lo scritto sulla famiglia mia piace, il pollo lo lascio a te sarà per un altra ...volta. Buona serata.

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    1. Saresti la benvenuta nell'aia di famiglia e avresti il pregio di scegliere personalmente il pollo da cucinare :-)

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