Eccoci nuovamente
catapultati nella MTC S-COOL e alla seconda lezione che prevede come
protagonista un alimento principe della cucina italiana: la pasta.
Per questa lezione mi
sono cimentato in tre differenti piatti. Il primo è una cacio e pepe tradizionale,
preparata secondo le istruzioni e i trucchi che ci ha suggerito Greta. La
seconda è una cacio e pepe arricchita da un ingrediente, ½ bicchiere di vino
rosso, barolo per l’esattezza; in questo piatto l’acidità del vino bilancia
perfettamente la sapidità del pecorino e la dolcezza della pasta e su tutto fa
capolino l’aromaticità e la piccantezza del pepe (io ho usato pepe selvaggio
del Madagascar) regalando un equilibrio inatteso al piatto. Il terzo piatto è
un’amatriciana di mare, preparata con il guanciale, il pecorino e il pomodoro,
ingredienti immancabili nell’amatriciana, con l’aggiunta di ingredienti di
mare, la rana pescatrice, il pesce spada, la capasanta e le mazzancolle, con
una buona grattugiata finale di peperoncino secco piccante.
Cacio
e pepe classica (copio e incollo da Greta)
Ingredienti:
per 4 persone
Attrezzatura:
una
pentola capiente per bollire la pasta
Una
padella per mantecare
Una
bastardella d’acciaio
Una
pinza
Una
frusta
400
g di spaghetti
120
g di pecorino stagionato grattugiato fino
Pepe
nero
Lessate
la pasta in abbondante acqua poco salata. Mentre la pasta cuoce sciogliete il
formaggio in una ciotola aiutandovi con una frusta, aggiungendo poca acqua per
volta, fino ad ottenere una crema, tenete in caldo.
Tirate
su la pasta 3 minuti prima del punto di dente e continuate la cottura nella
padella con un filo d’olio, il pepe e abbastanza acqua per permettere la
cottura. Fate riprendere calore sempre mescolando e agitando la pasta nella padella
così da creare un’emulsione tra amidi e grasso, continuate fino ad arrivare a
cottura. Fuori dal fuoco e lontano dal fornello caldo aggiungete velocemente la
crema di pecorino, saltate la pasta velocemente e servite fumante, la cacio e
pepe non può aspettare. Aggiungete un altro pizzico di pepe sul piatto prima di
servire.
Cacio
e pepe al Barolo
Procedere come sopra
ma in fase di mantecatura aggiungere mezzo bicchiere di Barolo.
Amatriciana
di mare
320 g di reginette di
Gragnano
100 g di guanciale affumicato
100 g di coda di
rospo
100 g di code di
mazzancolle
100 g di capesante
100 g di pesce spada
250 g di pomodori
pelati
1 spicchio d’aglio
50 g di pecorino
romano grattugiato
2 peperoncini secchi
grattugiati
olio extravergine
d’oliva
sale
Tagliate
a pezzetti il guanciale e rosolatelo insieme aduno spicchio d’aglio intero in
una padella d’acciaio fino a fargli sciogliere tutta la parte grassa e a farlo
diventare croccante. Aggiungete i pelati schiacciati, fate cuocere per circa
quindici/venti minuti e poi aggiungete tutto il pesce tagliato a pezzetti. Fate
cuocere ancora 5/7 minuti, aggiungete il peperoncino, spegnete il fuoco,
aggiungete il pecorino e togliete lo spicchio d’aglio. Nel frattempo cuocete le
reginette, scolatele 4 minuti prima della fine di cottura tenendo da parte tre
mestoli di acqua di cottura, aggiungetele al sugo in padella insieme all’acqua
di cottura e fate mantecare la pasta.
La cacio e pepe al Barolo è una gran figata!! Anche l'amatriciana di mare comunque me la pappaerei subito! Complimenti per le idee e le realizzazioni impeccabili!!
RispondiEliminaLa cacio e pepe al Barolo, mi fa venire voglia di tornare in Langa subitissimo! Ed è strano perché per i piatti tradizionali sono una purista, ma mi ha davvero intrigato molto. Lo stesso dicasi per l'amatriciana di mare: avrei proprio voglia di assaggiarla!
RispondiEliminaLa cacio e pepe al Barolo sarà il tormentone di questo inverno...spaziale davvero!!!
RispondiEliminaScusa ma di queste preferisco l'amatriciana di mare anche se quella al Barolo.... Ciao buona giornata e settimana a tutti e due.
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